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16/12/2024 09:00
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16/12/2024 09:00
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Termin 16/12/2024 09:00
Regulatorische Aktualisierungen
Indicazioni alle stazioni appaltanti per controlli e verifiche nella fase esecutiva...
Indicazioni alle stazioni appaltanti per controlli e verifiche nella fase esecutiva degli appalti Con la delibera n. 497 approvata dal Consiglio di Anac il 29 ottobre 2024, l’Autorità fornisce indicazioni alle stazioni appaltanti riguardo ai controlli da svolgere in sede esecutiva per la verifica della corretta attuazione delle prestazioni rese dagli operatori economici affidatari nei contratti di appalti di servizi e forniture. [[CASESTUDY]] Avendo Anac riscontrato numerose anomalie in seguito ad una capillare attività di vigilanza d’ufficio, in un’ottica di cooperazione e supporto alle stazioni appaltanti e alle amministrazioni, vengono indicate specifiche prescrizioni per la migliore conformazione dell’operato delle stesse alla normativa di riferimento. È stata rilevata la necessità, per le amministrazioni aggiudicatrici, di delineare in modo più analitico la rego...
Indicazioni alle stazioni appaltanti per controlli e verifiche nella fase esecutiva degli appalti Con la delibera n. 497 approvata dal Consiglio di Anac il 29 ottobre 2024, l’Autorità fornisce indicazioni alle stazioni appaltanti riguardo ai controlli da svolgere in sede esecutiva per la verifica della corretta attuazione delle prestazioni rese dagli operatori economici affidatari nei contratti di appalti di servizi e forniture. [[CASESTUDY]] Avendo Anac riscontrato numerose anomalie in seguito ad una capillare attività di vigilanza d’ufficio, in un’ottica di cooperazione e supporto alle stazioni appaltanti e alle amministrazioni, vengono indicate specifiche prescrizioni per la migliore conformazione dell’operato delle stesse alla normativa di riferimento. È stata rilevata la necessità, per le amministrazioni aggiudicatrici, di delineare in modo più analitico la rego...
Articolo 11 comma 4. L’applicazione postuma del CCNL voluto dalla stazione appaltante...
L’applicazione postuma del CCNL voluto dalla stazione appaltante da parte dell’aggiudicataria, occorsa dopo la stipula del contratto con quest’ultima e dopo l’interlocuzione con i sindacati, si riverbera sul mero piano dell’esecuzione delle prestazioni discendenti dal contratto, risolvendosi in un comportamento della parte privata, e non dell’Amministrazione resistente, che non può dunque essere oggetto di sindacato. In merito all’applicazione dell’articolo 11 comma 4 si segnala il principio stabilito dall’odierna sentenza del Tar Catania. La ricorrente contestava la mancata presentazione della dichiarazione di equivalenza tra CCNL da parte della ditta controinteressata prevista dall’articolo 11 comma 4 del Codice, nonché il mutamento del CCNL applicato al proprio personale da parte della ditta controinteressata rispetto a quanto dichiarato in sede di domanda, in fa...
L’applicazione postuma del CCNL voluto dalla stazione appaltante da parte dell’aggiudicataria, occorsa dopo la stipula del contratto con quest’ultima e dopo l’interlocuzione con i sindacati, si riverbera sul mero piano dell’esecuzione delle prestazioni discendenti dal contratto, risolvendosi in un comportamento della parte privata, e non dell’Amministrazione resistente, che non può dunque essere oggetto di sindacato. In merito all’applicazione dell’articolo 11 comma 4 si segnala il principio stabilito dall’odierna sentenza del Tar Catania. La ricorrente contestava la mancata presentazione della dichiarazione di equivalenza tra CCNL da parte della ditta controinteressata prevista dall’articolo 11 comma 4 del Codice, nonché il mutamento del CCNL applicato al proprio personale da parte della ditta controinteressata rispetto a quanto dichiarato in sede di domanda, in fa...
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Tempi di aggiudicazione degli appalti: in Italia 279 giorni contro gli 84 della Germania L’Italia mostra tempi di aggiudicazione delle procedure di appalto di rilevanza comunitaria mediamente più alti rispetto agli altri Paesi europei: circa 279 giorni. La differenza risulta particolarmente marcata nei confronti di Francia e Germania, che riportano tempi medi pari a rispettivamente 102 e 84 giorni; mentre più ridotte, ma pur sempre sostanziali, sono le discrepanze con la Spagna (180 giorni). [[CASESTUDY]] E’ quanto emerge dal report di Anac “Analisi dei tempi di aggiudicazione degli appalti in Italia e in Europa sulla base dei dati TED”.Il documento ha analizzato i tempi di aggiudicazione delle procedure di appalto di rilevanza comunitaria espletate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in Italia e in Europa, nel periodo 2018-2022. Due sono i fen...
Tempi di aggiudicazione degli appalti: in Italia 279 giorni contro gli 84 della Germania L’Italia mostra tempi di aggiudicazione delle procedure di appalto di rilevanza comunitaria mediamente più alti rispetto agli altri Paesi europei: circa 279 giorni. La differenza risulta particolarmente marcata nei confronti di Francia e Germania, che riportano tempi medi pari a rispettivamente 102 e 84 giorni; mentre più ridotte, ma pur sempre sostanziali, sono le discrepanze con la Spagna (180 giorni). [[CASESTUDY]] E’ quanto emerge dal report di Anac “Analisi dei tempi di aggiudicazione degli appalti in Italia e in Europa sulla base dei dati TED”.Il documento ha analizzato i tempi di aggiudicazione delle procedure di appalto di rilevanza comunitaria espletate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in Italia e in Europa, nel periodo 2018-2022. Due sono i fen...
Verifica dei requisiti e ritardi degli enti certificatori: un T.A.R. contraddice...
La ricorrente sostiene che l’aggiudicazione sarebbe viziata essendo stata disposta – in violazione dell’art. 17, comma 5, d.lgs. n. 36/2023 – in carenza di qualsiasi verifica sulla regolarità e correttezza tributaria e contributiva dell’offerente. Come noto, seguendo l’Anac (Parere funzione consultiva nn. 57 e 57 bis del 15 novembre 2023) ii motivo sarebbe fondato, giacché secondo l’Authority in siffatti casi “la procedura rimane ferma e l’eventuale aggiudicazione non acquista efficacia” (“Il tutto in chiaro contrasto col corollario di “massima tempestività” che gravita attorno al principio del risultato” avemmo a dire in occasione del commento al parere che giusto in questi giorni ha compiuto un anno). [[CASESTUDY]] T.A.R. Campania, I, 18 novembre 2024, n. 6332 implicitamente sostiene che la soluzione prospettata dall’ANAC è del tutto contraria al p...
La ricorrente sostiene che l’aggiudicazione sarebbe viziata essendo stata disposta – in violazione dell’art. 17, comma 5, d.lgs. n. 36/2023 – in carenza di qualsiasi verifica sulla regolarità e correttezza tributaria e contributiva dell’offerente. Come noto, seguendo l’Anac (Parere funzione consultiva nn. 57 e 57 bis del 15 novembre 2023) ii motivo sarebbe fondato, giacché secondo l’Authority in siffatti casi “la procedura rimane ferma e l’eventuale aggiudicazione non acquista efficacia” (“Il tutto in chiaro contrasto col corollario di “massima tempestività” che gravita attorno al principio del risultato” avemmo a dire in occasione del commento al parere che giusto in questi giorni ha compiuto un anno). [[CASESTUDY]] T.A.R. Campania, I, 18 novembre 2024, n. 6332 implicitamente sostiene che la soluzione prospettata dall’ANAC è del tutto contraria al p...
Art. 106 vecchio Codice: è costituzionalmente legittimo nella misura in cui prevede...
L’appellante ripropone la questione di legittimità costituzionale dell’art. 106, comma 1, lett. a) del d.lgs. n. 50 del 2016 per contrasto con l’art. 3 e con l’art. 41 della Costituzione, poiché, lasciando alla discrezionalità delle stazioni appaltanti di consentire o meno la revisione prezzi in corso di esecuzione, si sarebbe generata una situazione di svantaggio ingiustificata per gli aggiudicatari nel periodo compreso tra il 2016 (data di entrata in vigore del previgente Codice dei contratti pubblici) e il 2022 (data di entrata in vigore dell’art. 29 del d.l. n. 4 del 2022, seguito dall’art. 60 del d.lgs. n. 36 del 2023). [[CASESTUDY]] Tale situazione di incertezza e di diseguaglianza tra operatori economici sarebbe contraria anche all’art. 41 della Costituzione in tema di libertà dell’iniziativa economica poiché pone l’imprenditore in una posizione di netto sva...
L’appellante ripropone la questione di legittimità costituzionale dell’art. 106, comma 1, lett. a) del d.lgs. n. 50 del 2016 per contrasto con l’art. 3 e con l’art. 41 della Costituzione, poiché, lasciando alla discrezionalità delle stazioni appaltanti di consentire o meno la revisione prezzi in corso di esecuzione, si sarebbe generata una situazione di svantaggio ingiustificata per gli aggiudicatari nel periodo compreso tra il 2016 (data di entrata in vigore del previgente Codice dei contratti pubblici) e il 2022 (data di entrata in vigore dell’art. 29 del d.l. n. 4 del 2022, seguito dall’art. 60 del d.lgs. n. 36 del 2023). [[CASESTUDY]] Tale situazione di incertezza e di diseguaglianza tra operatori economici sarebbe contraria anche all’art. 41 della Costituzione in tema di libertà dell’iniziativa economica poiché pone l’imprenditore in una posizione di netto sva...
Prezzo unitario superiore alla base d’asta (di 1 centesimo). Esclusione
La ricorrente espone che nella predisposizione dello schema di offerta, in assoluta buona fede, avrebbe erroneamente arrotondato uno dei valori indicati nello schema di offerta di 1 centesimo. Ciò a causa di un errore nel proprio sistema informatico. Per un sub-lotto è stato indicato un prezzo di €. 0,83000 anziché di €. 0,82900. La ricorrente è stata esclusa in applicazione del Disciplinare di gara secondo cui deve essere escluso il concorrente che presenti “offerte con prezzi unitari o prezzo complessivo offerto superiori rispettivamente alle corrispondenti basi d’asta unitarie e/o alla base d’asta complessiva”. Il prezzo offerto, superiore di un centesimo, sarebbe da ricondurre, quindi, ad un errore di arrotondamento commesso dal sistema informatico. Il mancato riconoscimento di un errore materiale nella compilazione della propria offerta sarebbe del tutto censurabile ...
La ricorrente espone che nella predisposizione dello schema di offerta, in assoluta buona fede, avrebbe erroneamente arrotondato uno dei valori indicati nello schema di offerta di 1 centesimo. Ciò a causa di un errore nel proprio sistema informatico. Per un sub-lotto è stato indicato un prezzo di €. 0,83000 anziché di €. 0,82900. La ricorrente è stata esclusa in applicazione del Disciplinare di gara secondo cui deve essere escluso il concorrente che presenti “offerte con prezzi unitari o prezzo complessivo offerto superiori rispettivamente alle corrispondenti basi d’asta unitarie e/o alla base d’asta complessiva”. Il prezzo offerto, superiore di un centesimo, sarebbe da ricondurre, quindi, ad un errore di arrotondamento commesso dal sistema informatico. Il mancato riconoscimento di un errore materiale nella compilazione della propria offerta sarebbe del tutto censurabile ...
MIT: Acquisizione CIG per affidamenti in house
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 29 ottobre 2024, n.2863 ha risposto al seguente quesito: Con riferimento all'art. 7 del D.Lgs. 36/2023 e alla determinazione ANAC n. 4/2011, aggiornata con delibera n. 585 del 19 dicembre 2023, par. 2.5 "Tracciabilità tra soggetti pubblici" che esclude dall'ambito di applicazione della legge n. 136/2020 le movimentazioni di denaro in favore di soggetti giuridicamente distinti dalle pubbliche amministrazioni, ma sottoposti a controllo analogo (cd. affidamenti in house), si chiede, anche in relazione agli interventi PNRR, se sussista da parte della PA l'obbligo di acquisizione del CIG per affidamenti a una società in house totalmente partecipata dalla PA stessa. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Relativamente ...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 29 ottobre 2024, n.2863 ha risposto al seguente quesito: Con riferimento all'art. 7 del D.Lgs. 36/2023 e alla determinazione ANAC n. 4/2011, aggiornata con delibera n. 585 del 19 dicembre 2023, par. 2.5 "Tracciabilità tra soggetti pubblici" che esclude dall'ambito di applicazione della legge n. 136/2020 le movimentazioni di denaro in favore di soggetti giuridicamente distinti dalle pubbliche amministrazioni, ma sottoposti a controllo analogo (cd. affidamenti in house), si chiede, anche in relazione agli interventi PNRR, se sussista da parte della PA l'obbligo di acquisizione del CIG per affidamenti a una società in house totalmente partecipata dalla PA stessa. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Relativamente ...
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Con l'ennesima pronuncia in tema di ribasso dei costi della manodopera – la n. 673 del 14 ottobre 2024 – il Tar Liguria si è discostato dall'interpretazione fornita dall'Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC), dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), nonché da parte della giurisprudenza prevalente, in merito alla corretta applicazione dell’art. 41, comma 14, del Decreto Legislativo n.36/2023. [[CASESTUDY]] Nello specifico, la disposizione in oggetto stabilisce che "I costi della manodopera e della sicurezza sono scorporati dall’importo assoggettato al ribasso", con la possibilità per l’operatore economico di confermare i costi della manodopera indicati dalla stazione appaltante, ovvero di applicare un ribasso, giustificandolo con una gestione aziendale efficiente. In allegato un approfondimento dell'argomento&...
Con l'ennesima pronuncia in tema di ribasso dei costi della manodopera – la n. 673 del 14 ottobre 2024 – il Tar Liguria si è discostato dall'interpretazione fornita dall'Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC), dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), nonché da parte della giurisprudenza prevalente, in merito alla corretta applicazione dell’art. 41, comma 14, del Decreto Legislativo n.36/2023. [[CASESTUDY]] Nello specifico, la disposizione in oggetto stabilisce che "I costi della manodopera e della sicurezza sono scorporati dall’importo assoggettato al ribasso", con la possibilità per l’operatore economico di confermare i costi della manodopera indicati dalla stazione appaltante, ovvero di applicare un ribasso, giustificandolo con una gestione aziendale efficiente. In allegato un approfondimento dell'argomento&...
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Pantouflage, emanate da Anac le Linee Guida. Potere regolatorio e sanzionatorio dell’Autorità Tra le misure di prevenzione della corruzione, particolare rilievo assume il divieto di pantouflage (alla francese) o revolving doors (all’inglese). E’ il fenomeno del passaggio dei funzionari pubblici dal settore pubblico a quello privato, per sfruttare la loro posizione precedente presso il nuovo datore di lavoro. Il divieto di pantouflage agisce sulla fase successiva alla cessazione del rapporto di lavoro/consulenza con una pubblica amministrazione. [[CASESTUDY]] Si tratta di un’ipotesi di incompatibilità successiva che si affianca e si aggiunge ai meccanismi di “inconferibilità”, ossia i divieti temporanei di accesso ad una carica o ad un incarico, e di “incompatibilità”, ossia il divieto di cumulo di più cariche o incarichi, previsti dal decreto legislativo. 8...
Pantouflage, emanate da Anac le Linee Guida. Potere regolatorio e sanzionatorio dell’Autorità Tra le misure di prevenzione della corruzione, particolare rilievo assume il divieto di pantouflage (alla francese) o revolving doors (all’inglese). E’ il fenomeno del passaggio dei funzionari pubblici dal settore pubblico a quello privato, per sfruttare la loro posizione precedente presso il nuovo datore di lavoro. Il divieto di pantouflage agisce sulla fase successiva alla cessazione del rapporto di lavoro/consulenza con una pubblica amministrazione. [[CASESTUDY]] Si tratta di un’ipotesi di incompatibilità successiva che si affianca e si aggiunge ai meccanismi di “inconferibilità”, ossia i divieti temporanei di accesso ad una carica o ad un incarico, e di “incompatibilità”, ossia il divieto di cumulo di più cariche o incarichi, previsti dal decreto legislativo. 8...
Equo compenso: la normativa attuale permette di ribassare le sole “spese e oneri...
Nell’attesa delle modifiche previste nel correttivo, il Tar Lazio accoglie il ricorso facendo riferimento alla decisione del Tar Calabria n. 483/2024 (Equo compenso da valutare in fase di verifica di congruità dell’offerta. Un altro sì. – Giurisprudenzappalti), evidenziando come la normativa attuale permetta di ribassare le sole “spese e oneri accessori” ma non il “compenso”. Questo quanto stabilito da Tar Lazio, Roma, Sez. III Quater, 14/11/2024, n. 20274: Il TAR Reggio Calabria, che a sua volta si è pronunciato a favore dell’indirizzo espresso dal TAR Salerno, ha rimarcato, in particolare, come l’individuazione del subprocedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta sia la sede in cui misurare l’incidenza in concreto del ribasso operato sulla componente del compenso e, allo stesso tempo, sulle soglie minime stabilite dalle tabelle ministeriali. [[CASESTUD...
Nell’attesa delle modifiche previste nel correttivo, il Tar Lazio accoglie il ricorso facendo riferimento alla decisione del Tar Calabria n. 483/2024 (Equo compenso da valutare in fase di verifica di congruità dell’offerta. Un altro sì. – Giurisprudenzappalti), evidenziando come la normativa attuale permetta di ribassare le sole “spese e oneri accessori” ma non il “compenso”. Questo quanto stabilito da Tar Lazio, Roma, Sez. III Quater, 14/11/2024, n. 20274: Il TAR Reggio Calabria, che a sua volta si è pronunciato a favore dell’indirizzo espresso dal TAR Salerno, ha rimarcato, in particolare, come l’individuazione del subprocedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta sia la sede in cui misurare l’incidenza in concreto del ribasso operato sulla componente del compenso e, allo stesso tempo, sulle soglie minime stabilite dalle tabelle ministeriali. [[CASESTUD...
L’assenza della natura “nativa digitale” del contratto di avvalimento non costituisce,...
Il Tar ritiene illegittima la motivazione di esclusione (in mancanza di attivazione del soccorso istruttorio) che si è incentrata sui vizi del contratto di avvalimento. Secondo la stazione appaltante è stato violato il Disciplinare di Gara, contenente la previsione per cui il contratto di avvalimento “deve essere nativo digitale” e deve essere firmato digitalmente dalle parti. La stazione appaltante ha specificato, nel provvedimento impugnato, che il file “nativo digitale” è rappresentato da un documento informatico ottenuto tramite software di videoscrittura (word, openoffice, ecc.) trasformato in pdf senza scansione. Pertanto, la mancata trasformazione in pdf e l’allegazione in word renderebbe il file non nativo digitale. Determinando l’esclusione dalla gara. [[CASESTUDY]] Il Tar non è d’accordo con la stazione appaltante. Ecco quanto stabilito da Tar Campania, Napo...
Il Tar ritiene illegittima la motivazione di esclusione (in mancanza di attivazione del soccorso istruttorio) che si è incentrata sui vizi del contratto di avvalimento. Secondo la stazione appaltante è stato violato il Disciplinare di Gara, contenente la previsione per cui il contratto di avvalimento “deve essere nativo digitale” e deve essere firmato digitalmente dalle parti. La stazione appaltante ha specificato, nel provvedimento impugnato, che il file “nativo digitale” è rappresentato da un documento informatico ottenuto tramite software di videoscrittura (word, openoffice, ecc.) trasformato in pdf senza scansione. Pertanto, la mancata trasformazione in pdf e l’allegazione in word renderebbe il file non nativo digitale. Determinando l’esclusione dalla gara. [[CASESTUDY]] Il Tar non è d’accordo con la stazione appaltante. Ecco quanto stabilito da Tar Campania, Napo...
MIT: Gara d'appalto opera uscita dal PNRR
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 29 ottobre 2024, n. 2796 ha risposto al seguente quesito: Il quesito riguarda i progetti usciti dal PNRR M5C3I2 a seguito della Legge 29 aprile 2024, n.56. Essa, all'art. 12 c.3, prevede che anche in relazione agli interventi non più finanziati in tutto o in parte a valere sulle risorse del PNRR, in applicazione alla decisione del Consiglio ECOFIN dell'otto dicembre 2023, continuano ad applicarsi le semplificazioni dei procedimenti amministrativi e contabili contenute nel D.L. n. 77/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge n.108/2021. Conseguentemente si chiede di voler chiarire se le Stazioni Appaltanti qualificate, per tali progetti usciti dal PNRR e oggi finanziati con risorse nazionali, hanno l'obbligo di espletare le gare attraverso le CUC di cui all'art. 37 c.4 del D.Lgs. 50/2016 ovvero se poss...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 29 ottobre 2024, n. 2796 ha risposto al seguente quesito: Il quesito riguarda i progetti usciti dal PNRR M5C3I2 a seguito della Legge 29 aprile 2024, n.56. Essa, all'art. 12 c.3, prevede che anche in relazione agli interventi non più finanziati in tutto o in parte a valere sulle risorse del PNRR, in applicazione alla decisione del Consiglio ECOFIN dell'otto dicembre 2023, continuano ad applicarsi le semplificazioni dei procedimenti amministrativi e contabili contenute nel D.L. n. 77/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge n.108/2021. Conseguentemente si chiede di voler chiarire se le Stazioni Appaltanti qualificate, per tali progetti usciti dal PNRR e oggi finanziati con risorse nazionali, hanno l'obbligo di espletare le gare attraverso le CUC di cui all'art. 37 c.4 del D.Lgs. 50/2016 ovvero se poss...